Cineforum 2009-10

Articolato in nove film che coprono l’arco temporale di un secolo, dalla prima guerra mondiale all’attuale crisi economica, il ciclo punta ad approfondire la conoscenza della storia italiana recente, focalizzando l’attenzione su alcuni problemi chiave nell’evoluzione della nostra società: le trasformazioni legate allo sviluppo economico, il ruolo e la condizione della donna, il rapporto dell’individuo con la famiglia e la religione.
Come deliberato dal Collegio dei Docenti in data 27 ottobre 2009, la frequenza dell’attività (con un numero minimo di sei presenze su nove incontri) varrà per l’attribuzione del credito formativo per gli alunni delle classi liceali.

Le trame dei film

Giovedì 8 ottobre 2009
La grande guerra di Mario Monicelli (1959, 130’) con A. Sordi, V. Gassman
Prima guerra mondiale: dal giorno dell’arruolamento al fronte, le tragicomiche avventure di due soldati semplici, un milanese e un romano, che tentano in ogni modo di sottrarsi ai pericoli. Monicelli racconta il dramma di un conflitto “sporco” e sanguinoso dissacrando i miti risorgimentali della patria e dell’eroe e riflettendo su alcune caratteristiche profonde dell’indole nazionale: l’individualismo anarcoide, l’opportunismo, la vigliaccheria, ma anche l’istintivo rifiuto della retorica bellicista e la capacità di attingere a risorse inaspettate in circostanze estreme.

Lunedì 19 ottobre 2009
Una giornata particolare di Ettore Scola (1977, 105’) con S. Loren, M. Mastroianni
6 maggio 1938: mentre tutta Roma scende in strada per accogliere Hitler in visita ufficiale, in un condominio deserto si incontrano e fanno conoscenza una casalinga cresciuta nel culto del Duce e un omosessuale prossimo al confino. Due personaggi simbolici (e una radio) bastano a Scola per raccontare l’Italia fascista e i presupposti sociali e psicologici su cui si fondò il successo del regime: l’ignoranza, il conformismo, il maschilismo. Ma il film è anche un atto di fede negli individui e nella loro capacità di comunicare come seme di una possibile riscossa morale.

Giovedì 5 novembre 2009
Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli (1960, 120’) con S. Signoret, S. Milo
1958: dopo che la legge Merlin ha abolito le case di tolleranza, quattro ex prostitute aprono una trattoria. Da attività di facciata il lavoro diventa occasione di riscatto. Ma cambiare vita è difficile in un Paese che continua a giudicarle per quello che erano, forse perché da loro non desidera nient’altro. Dal più sensibile interprete della psicologia femminile fra i registi italiani del secondo dopoguerra, un amaro studio della condizione della donna negli anni del “miracolo economico”, in cui le trasformazioni sociali e culturali non impediscono il perpetuarsi di una discriminazione atavica.

Lunedì 23 novembre 2009
Il sorpasso di Dino Risi (1962, 100’) con V. Gassman, J.-L. Trintignant
In una Roma deserta per il ferragosto un giovane studente, timido e imbranato, si lascia convincere a “fare un giro” sulla spider di uno sconosciuto quarantenne. La giornata di svago si trasforma in un viaggio iniziatico alla rovescia, con un maestro di vita che in realtà ha ben poco da insegnargli. «Uno spaccato di grande precisione sociologica dell’Italia del boom, di cui Gassman incarna con istrionismo tutti i difetti (l’euforia artificiale, la presunzione, l’irresponsabilità, il vuoto di fondo) e i pochi pregi (la generosità, la disponibilità)» (Mereghetti).

Martedì 1 dicembre 2009
Signore e signori di Pietro Germi (1965, 114’) con A. Lionello, G. Moschin
Tre storie legate fra loro dall’ambientazione (Treviso), dall’identità dei protagonisti (un gruppo di borghesi locali) e dal tema dell’adulterio. Germi coniuga la verve dell’umorista e il piglio acre del moralista nel ritrarre un mondo di provincia in cui regnano il pettegolezzo, l’ipocrisia e la doppia morale: tutti si occupano dei fatti altrui e pensano soltanto a mettersi le corna a vicenda, ma l’istituzione familiare e la religione cattolica restano (per comune consentimento e tornaconto) gli intoccabili capisaldi della società.

Mercoledì 16 dicembre 2009
In nome del popolo italiano di Dino Risi (1971, 98’) con U. Tognazzi, V. Gassman
Integerrimo magistrato indaga sull’omicidio di una ragazza, di cui è sospettato un industriale senza scrupoli. Dovrà scegliere fra legge e giustizia, fra la deontologia professionale e l’aspirazione a correggere col suo operato le storture della società. Duello fra antagonisti speculari in un Paese malato, dove prosperano solo i peggiori e il “popolo” è ridotto a massa becera e senza cervello. Gassman incarna l’eterno tipo dell’italiano trafficone e cialtrone, a cavallo fra passato (l’ideologia fascistoide) e futuro (la spudorata disinvoltura da “furbetto del quartierino”).

Giovedì 21 gennaio 2010
Lamerica di Gianni Amelio (1994, 111’) con E. Lo Verso, C. Di Mazzarelli
1991. Giovane speculatore italiano, in trasferta in Albania, trova in un ospizio un connazionale smemorato, reduce della seconda guerra mondiale, e individua in lui il prestanome perfetto cui intestare un’azienda fantasma. Ma le cose non vanno come previsto. Ambientato sull’altra sponda dell’Adriatico, in un Paese arcaico e sottosviluppato, quello di Amelio è in realtà un film sull’Italia e sugli Italiani di ieri (le macerie e le speranze del secondo dopoguerra) e di oggi, dopo il progresso economico, ma non culturale e civile, che ci ha trasformato da emigranti in sfruttatori delle miserie altrui.

Lunedì 8 febbraio 2010
Gomorra di Matteo Garrone (2008, 132’) con T. Servillo, S. Cantalupo
Cinque storie di delinquenza con protagonisti di età diverse, ambientate (e girate) nei territori controllati dalla camorra. Adattando il bestseller di Roberto Saviano, Garrone rinuncia alla struttura dell’inchiesta, alla denuncia diretta e circostanziata di colpevoli e collusi, all’analisi degli aspetti finanziari e dei rapporti fra malavita organizzata e economia globale, approfondendo invece l’indagine sul tessuto antropologico e sociale in cui il “sistema” prolifera. Ne esce un film apocalittico, meno indignato del libro ma più universale e ancora più disperato.

Lunedì 22 marzo 2010

Non pensarci di Gianni Zanasi (2008, 102’) con V. Mastandrea, G. Battiston
Chitarrista rock in crisi torna da Roma a Rimini per trovare i familiari e passare un periodo di tempo nella casa in cui è cresciuto. Ma le cose non vanno bene neanche lì e si ritrova sul groppone altri problemi oltre a quelli che ha già. Film che ricorda la commedia all’italiana degli anni d’oro nei temi (il “cordone ombelicale” con la provincia e la famiglia) e nei toni (in equilibrio fra ironia e amarezza), ma mostra un Paese allo sbando, privo di riferimenti e certezze e investito dai primi sintomi della crisi, dove ogni spinta all’innovazione è fiaccata dalla gerontocrazia e dalla logica dei favori fra “amici”.

 

Alla pagina Cineforum viene presentata l’iniziativa e sono elencati i cicli di proiezioni dal 2009 fino ad oggi.

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