Anno scolastico 2003 / 2004
Secondo le decisioni del collegio docenti, gli insegnanti di italiano del liceo organizzano un concorso di poesia alla memoria di Riccardo Di Paola, insegnante del Liceo Manzoni perito in un incidente stradale nell’estate del 2003.
Tutti gli studenti del Ginnasio Liceo Manzoni che intendono partecipare potranno consegnare entro il 28 febbraio 2004 ai prof. Carlo Marchesi (corso B) oppure Zelia Grosselli (corsi F e G) da uno a tre testi dattiloscritti in tre copie, in forma anonima, insieme a una busta chiusa contenente l’indicazione di nome, cognome classe.
I testi sono a tema libero.
Una giuria designata dal Consiglio di Istituto sceglierà i singoli testi vincitori. La giuria non esprimerà valutazioni sui testi, ma si limiterà a disporli in graduatoria secondo il proprio insindacabile giudizio.
La premiazione avverrà ai primi di aprile 2004, insieme alla premiazione del concorso Prosaviva.
I primi quattro classificati riceveranno euro 250, 200, 150, 100 rispettivamente, in buoni per l’acquisto di libri o audiovisivi. Ai primi dieci classificati verrà rilasciato un attestato. La giuria può decidere di non assegnare il premio. I testi classificati saranno pubblicati a cura dell’Istituto e diffusi tra le componenti scolastiche.
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La giuria:
Vittorio Bianchi
Giovanna Ichino
I testi dei vincitori del Concorso di poesia Riccardo Di Paola
Rodolfo Maggio 1 D – 1° classificato
(Al tempo in cui natura…)
Al tempo in cui natura, artefice virtuosa
s’adoperava per creare forme nuove sul pianeta,
avrei voluto che sul mare, laddove specchia il cielo rosa
modellasse le mie forme come un artista la sua creta,
donandomi ali candide, becco aguzzo e piede piano
e regalandomi il carattere di un malinconico gabbiano.
E dondolando sull’altalena di questo mare infinito
avrei solcato i cavalloni e le tempeste ruggenti,
calandomi a toccare il fondo con un dito
per poi salire e contrastare l’antica collera dei venti.
Avrei distratto, lungo i ponti, marinai rassegnati
e ispirato i pensieri al giovane poeta
e sulla spiaggia avrei gridato, amore, agli innamorati
anche se ammetto avrei invidiato le mani morbide di seta.
Nessuno al mondo come me, romantico eremita
può capire la gioia di volare a pelo d’acqua,
aspettando che anche il vento per un sol momento taccia
poi per cullarsi nell’aurora, dama dalle rosee dita.
Clara Miranda Scherffig 5E – 2° classificata
Pink Pois
Lunga strada per arrivare a casa
E ti senti solo dentro
Non è strano?
Ridere per la prima volta
Risata cristallina, un guscio che si rompe
Strada strana e violenta
L’asfalto che sa di squallore e inverno malato
Luci gialle e artificiali riflettono la pioggia sulla strada
Ti senti male
Tutto gira
Luci automobilistiche come carboni ardenti trascinati, allucinogeni
La città è in fumo, svanirà presto sotto i tuoi occhi
Quando la linea tra la terra e il cielo è separata dal nulla e dal vuoto
Allora capisci che non rimane più molto da dire
Puoi solo correre
Spezzando rami ghiacciati e adagiarti sul cuscino più morbido
Rubando frasi a libri bellissimo che nemmeno conosci
Spezzando rami ghiacciati e adagiarti sul cuscino più morbido
Valentina Papis 1F – 3° classificata
Ricordi
Bisbigli del vento,
un suono lontano,
un lieve sussurro
nel suo soffice soffio
immagini mute
nelle nuvole grigie,
il suo sorriso sincero
in questo cielo imbroglione
un gelo nel corpo,
una fiamma nel cuore,
ricordi sfuocati
di un passato recente
una goccia sul suolo
una lacrima lungo il viso
non è più primavera
nel mio cuore innocente
Michele Maggiolini 1D – 4° classificato
Vidi un uomo
Vidi un uomo ingoiare la verità
finché non traboccò dai suoi occhi
rendendolo cieco.
Vidi un uomo proteggersi dalla verità
come se fosse un mostro
e vivere felice.
Rodolfo Maggio – 1D – 5° classificato
Lo straniero
Da un poemetto di Charles Baudelaire
Di questo mondo, cosa ami uomo vecchio?
Forse gli amici in coinvolgente compagnia?
Non amo l’amicizia, non so che cosa sia
ed il mio solo confidente è il riflesso nello specchio.
Di questo mondo, uomo vecchio, cosa ami?
Forse i dolci corpi delle donne fra i lenzuoli?
Non una donna mai riflesse i miei ideali.
Le ho viste tutte empie e laide come cani.
Cosa ami, uomo vecchio, di questo mondo?
Forse il bagliore del denaro sonante?
Non amo il denaro, la mia ricchezza è la mia mente
e della borsa ho sempre visto solo il fondo.
Dimmi allora cosa ami in questo mondo, o Solitario,
se non le donne, né gli amici, né il salario.
Ebbene di una e una sola cosa non mi fo sconto:
di osservare al fin del giorno, la quiete del tramonto.
Francesca Valente – 3G – 6° classificata
Odi&amo
Odio le parole come medietà
Sobriamente,smussamento
Odio i falsi sorrisi,
quelli che contano le parole,
odio chi dice “equilibrato”e “opportuno”
odio chi annota ogni pensiero
per paura di perderlo
odio chi “fa la vita”
e non si rende conto
di illudersi soltanto
che tutto abbia un senso.
Odio chi dà lezioni odio i particolari e le spiegazioni
Odio chi si descrive sistematicamente,
chi decide di cambiare vita
in un glorioso pomeriggio di noia.
Odio il dubbio quando diventa strumento,
odio la parte sana della società
odio chi si definisce “un pazzo”
e non si accorge di quanto sia patetica
la sua normalità.
Odio questo mondo ridicolo,
pieno di forma senza anima,
odio chi è “maledetto” per moda
odio chi ha paura di scoprire
che il confine tra paradiso e squallore
è tanto sottile da confondersi
odio questo maledetto spleen che mi avvelena lo spirito,
ma lo amo quando diventa disincanto
e meravigliosa incostanza che mi fa sentire artista
ma mi permette di non illudermi.
E tuttavia amo le illusioni,
amo gli ideali,amo la follia e la normalità
amo la mia prof di inglese quando parla degli anni’70
amo i pessimisti quando esprimono le loro ragioni
amo i miei pensieri confusi
amo chi sa cantare,
chi gira i bici di notte,
amo le stelle perché hanno lunga memoria
amo la mia sorellina quando si stupisce
amo il sorriso degli animatori
e sorridere perché sono dell’animazione
amo le intuizioni e
amo i poeti, quelli veri, per la loro semplicità.
Amo i miei compagni di classe
come massa rumoreggiante
E li amo singolarmente
quando si fanno i fatti di tutti
amo la mia Julia per il suo sorriso
amo il figlio della mia migliore amica
e odio lei perché è sempre tanto più bella di me.
In tutto questo odio&amo qualcosa di me stessa
che confusamente e incredulmente
mi trovo riflessa nella realtà che mi circonda.
E odio&amo raccogliere i miei pensieri
quando si fanno troppo ingombranti
per essere nascosti sotto la mia quotidiana ipocrisia.
Sabina Mornati – 3 D – 7° classificata
Lei
Lei è un ricordo appeso a seccare
Farfalla d’avorio
Da fermare in volo
Rendendola schiava dei miei dubbi.
E’ Regina dei sospiri
E lacrima di vetro.
Non c’è precisione nel poeta.
Lei è strega bambina inquisita e dannata
Poesia scritta tra le righe del cielo
Ci sono petali su di lei
Cocci incongruenti.
Il vento tesse la tela del suo respiro
Tra le ciglia si nascondono i rimorsi
E io stringo il suo ricordo tra le mani.
Miranda Scherffig Clara – 5 E – 8° classificata
Cesto di paglia
Era vuoto e piccolo
Verde e sfilacciato
Di paglia e vuoto
Spero che tu abbia il tempo della tua vita
Prendi le foto, mettile nel cesto di paglia
Scappa, copri il cesto di paglia
Metti sopra le foto una pietra
Metti le foto nel cesto
Metti il cesto sulla bicicletta
Scappa e corri
Le foto non devono volare via
Alla fine è giusto
Spero che tu abbia il tempo della tua vita
È qualcosa di inverosimile
Ma metti una pietra sulle foto
Non lasciarle scappare
Daniele Michienzi – 3B – 9° classificato
Fujiko 1934
Fujiko un’esile creatura
Camminava per le strade di Gion
Aggrappata al suo ombrellino rosso
In attesa del suo amante.
Fujiko svelta nell’inchino
Avvampava alla vista di lui
Aggrappata al suo ombrellino rosso
All’arrivo del suo amante.
Fujiko il volto della geisha
Osservava la fioritura dei ciliegi
Aggrappata al suo ombrellino rosso
Dentro l’auto del padrone.
Nota: Il decimo premio non è stato assegnato dalla giuria.
Alla pagina “Concorso Prosa Viva” viene presentata l’iniziativa e sono elencate le principali edizioni del concorsoi dal 2003 fino ad oggi.